La storia delle ascensioni sul Monte Rosa
La prima ascensione sul monte Rosa di cui
conosciamo i fatti risale però a metà
agosto del 1778, quando Valentin e Joseph Beck,
Joseph Zumstein, Nicolas
Vincent, Sebastian Linty, Étienne Lisco e François
Castel, giovani alpinisti
gressonari, decisero di cercare la leggendaria
"Valle Perduta”, sfidando
l’inesplorato, raggiunsero il colle che oggi
chiamiamo il colle del Lys. Qui si
fermarono a a 4178 m e battezzarono il luogo Roccia della Scoperta.
E
furono ancora abitanti di Gressoney a salire le
prime cime del monte Rosa nei
primi dell’800; nel 1819 Nicolas e Joseph Vincent
conquistarono la vetta che
prese il loro nome ovvero la Piramide Vincent. Nello
stesso anno Nicolas
Vincent e Joseph Zumstein raggiunsero i 4561 metri
di quella che oggi è
conosciuta invece come punta Zumstein.
La nascita
dell'alpinismo sulle Alpi affonda le sue
radici nella seconda
metà dell'800, con le prime ascese organizzate delle
vette più celebri e
ambite. Un evento di portata epica per l’alta
montagna, che incise e modificò
profondamente la quotidianità diGressoney, Ayas, Alagna
e delle valli del
monte Rosa. Furono costruiti i primi rifugi
in quota e i primi alberghi in
paese, l'aspetto urbano dei piccoli comuni
abbarbicati sulle coste della
montagna si trasformò e gli uomini, da semplici
abitanti, presero coscienza
della propria esperienza e sviluppano nuove
professioni. Nacquero così le
figure dei portatori
e delle guide alpine del monte Rosa.
Il 4 5 e 6 agosto 1877 all’Hôtel du Mont Rose di
Gressoney si tenne il convengo
del neonato CAI (fondato da Quintino Sella nel 1863)
cui parteciparono tutte le
personalità di spicco dell’alpinismo di quegli anni,
che si trovarono in paese
per una festa memorabile. Ma su tutti i partecipanti
all’evento vogliamo
ricordare l’indimenticato abbé Gorret, spirito
libero del monte Rosa, che anche
in questa occasione si seppe distinguere, quando
chiamato a fare il suo
discordo, disse "i migliori discorsi a tavola sono
quelli che non si
fanno". Riconosciuta dal convegno internazionale di
Gressoney, la stagione
dell’alpinismo decollò rapidamente e nel 1893 le
guide di Gressoney
accompagnarono la Regina Margherita di Savoia
all’inaugurazione della capanna
osservatorio più alta d’Europa, che in
quell’occasione prese il nome di Capanna
Margherita.
Nel 1902 ricordiamo la prima salita della parete
sud-est del Lyskamm
orientale delle guide Francesco Curtaz, Giacomo
David e Alberto Lazier. Il 5 settembre 1903le guide
Antonio Curtaz e Giovan Battista Pellissier
aprirono assieme alla contessa Grace Filder di
Campello della Spina la via
sulla parete sud est del Lyskamm orientale, oggi
nota con nome via Filder.
Grande alpinista, personaggio avventuroso e
affascinante, la Filder soggiornava
abitualmente a Gressoney, dove salì numerose cime
con la guida Carlo Squindo.
Delle guide di Gressoney, nella relazione al Cai del
dicembre 1903, scrisse: "le
guide si congratularono meco con una buona stretta
di mano. Non chiesero
l’onore di abbracciarmi come avevano fatto le
ventiquattro guide, meno educate,
della sposa del monte Bianco mademoiselle
D’Angeville”.
Il 17 gennaio 1907 le guide Antonio Curtaz Alberto
ed Edoardo Lazier con il
grande alpinista, etnologo, esploratore e
himalayista biellese Mario Piacenza
furono i protagonisti della prima assoluta (e prima
invernale) alla cresta
Perazzi al Lyskamm, cui seguì, il giorno successivo,
la prima invernale della
Punta Dufour dal Colle Zumstein. Nel 1911 la guida
Antonio Welf e l’alpinista
Carlo Fortina si assicurarono la prima italiana
sulla nord del Lyskamm e la prima
salita della cresta sud-ovest del Castore.
La società guide Gressoney è stata fondata nel 1963 e da allora opera con continuità sulle montagne di casa e del mondo